Abbiamo già parlato della diffusione dei chatbot a supporto del customer service di aziende di ogni settore, oltre che della comunicazione interna e della formazione professionale dei propri dipendenti; in questo articolo, ci focalizzeremo sul ruolo che i chatbot possono avere nella trasformazione di una fabbrica tradizionale in una smart factory, espressione del modello produttivo peculiare dell’Industria 4.0.
Grazie alla diffusione dei sistemi di messaggistica istantanea, l’impiego dei chatbot ha subito negli ultimi anni un’impennata senza precedenti, alimentata, da una parte dall’accessibilità ecomomica di questo tipo di soluzione per le aziende (investimento ridotto a fronte di un enorme risparmio in termini di costi), dall’altra dalla semplicità d’uso e potenziale disponibilità 24 ore su 24, 7 giorni su 7, per l’utente finale.
Il mercato dei chatbot registra una crescita costante e promette di rivelarsi sempre più redditizio per le aziende che punteranno su questo tipo di soluzione: secondo Grand View Research, la dimensione globale di questo mercato, pari a 3,7 miliardi di dollari nel 2019, crescerà fino al 2027 con un tasso di crescita annuale del 34%.
Per molte aziende, per esempio del settore manifatturiero e telco, ma anche per banche e assicurazioni, i chatbot si trovano a svolgere un ruolo trainante per l’adozione di soluzioni di intelligenza artificiale all’interno dei propri processi produttivi.
In questi contesti industriali, si assiste allo sviluppo di chatbot sempre più sofisticati: meno “tuttologi” e più specializzati in tematiche e funzionalità specifiche e complesse.
Oltre che uno strumento efficace ed efficiente per la gestione delle attività di customer ed employee care, i chatbot si affermano come una delle tecnologie chiave del nuovo factory model, frutto della cosiddetta quarta rivoluzione industriale.
Protagonista dell’Industria 4.0, è la “fabbrica intelligente”, o smart factory, caratterizzata dai seguenti tratti distintivi:
Pillar di questo nuovo modello industriale sono i sistemi cyber-fisici (CPS) cioè sistemi fisici connessi con sistemi informatici, che possono interagire con altri sistemi CPS, in un’ottica di collaborazione.
Alla base di questo modello vi è l’adozione di tecnologie definite abilitanti, che rendono possibile l’automazione dei processi e la gestione e lo scambio di gigantesche quantità di dati lungo l’intera catena del valore della produzione, attraverso sistemi aperti.
L'Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano distingue le tecnologie abilitanti in due macro tipologie di tecnologie digitali:
Nell’infografica sono riassunte le principali tecnologie abilitanti dell’Industria 4.0:
A fianco alle tecnologie abilitanti, un ruolo chiave in questo scenario possono rivestirlo proprio i chatbot che, in qualità di interfacce conversazionali, si pongono come cruciale strumento di comunicazione uomo–macchina.
Se è infatti vero che l’automazione rappresenta una delle peculiarità chiave dell’Industria 4.0, la centralità dell’uomo in termini di responsabilità decisionale non è messa in discussione.
L’industria 4.0 non punta a sostituire l’uomo con le macchine, ma a sviluppare nuovi modelli di interazione e collaborazione tra l’operatore umano da una parte e robot, sensori e macchine connesse dall’altra, sfruttando le potenzialità delle nuove tecnologie digitali.
Una delle soluzioni più innovative ed efficaci per connettere in tempo reale lavoratori in carne e ossa e robot o dispositivi IoT e permettere loro di collaborare per il raggiungimento degli stessi obiettivi è rappresentata dai chatbot.
All’interno di una fabbrica, i chatbot possono ricoprire il ruolo strategico di assistenti virtuali degli addetti alla produzione, fungendo da intermediari tra loro e le macchine e gli strumenti che essi adoperano.
In particolare, in quanto “esperti di conversazione”, i chatbot basati su sistemi di intelligenza artificiale possono tradurre in un linguaggio comprensibile, semplice e intuitivo (sotto forma di domande e risposte) i dati rilevati dai sensori installati sulle macchine IoT, per agevolare gli operatori umani e guidarli nel loro lavoro.
La responsabilità decisionale rimane in carico all’uomo, che però viene coadiuvato in modo smart dai suoi assistenti virtuali intelligenti, integrati ai device IoT e alle tecnologie di Industrial Analytics.
Contattaci senza impegno per scoprire come integrare un assistente virtuale all’interno della tua strategia di business.