Come applicare con successo le 4E del Marketing nel Retail
Redazione Softec
10 marzo 2023
Descritte per la prima volta nel 1960 da Jerome McCarthy, le 4P del marketing (Product, Price, Place, Promotion) sono state a lungo considerate i pilastri del rapporto tra l'azienda e il consumatore. Tuttavia, con l'avvento di nuove tecnologie e la crescente importanza del concetto di experience, questo modello è diventato obsoleto, lasciando spazio allo sviluppo di un nuovo framework: le 4E.
Definite dal professor Brian Fetherstonhaugh, le 4E (Experience, Exchange, Everyplace, Evangelism) sono emerse come una guida per i retailer che desiderano allinearsi con la mentalità, le aspettative e le esigenze dei clienti, consolidandosi come un modello più tridimensionale del marketing, che tiene conto delle nuove modalità di comunicazione caratteristiche dei media digitali.
Con l’evoluzione del marketing e la crescente offerta di prodotti, i clienti non acquistano più un bene o un servizio solo per le sue specifiche tecniche, ma cercano e desiderano un'esperienza coinvolgente con il brand. In questo contesto, il prodotto è solo una parte dell’experience che l’azienda deve offrire, in un’ottica completamente user-centred.
Le 4E del marketing nel retail
Un brand, per essere altamente competitivo, deve raccontare storie, catturare l’attenzione delle persone e creare esperienze memorabili per i propri clienti: le 4E offrono un approccio moderno al retail che risponde proprio a queste esigenze. Vediamo come applicare con successo ciascuna di queste variabili.Experience (esperienza)
L’esperienza sostituisce il prodotto: le decisioni dei consumatori sono un mix di utilità e fascino emotivo e, quindi, il successo del retail dipende non tanto da ciò che viene venduto ma da come viene venduto, ovvero dall’esperienza che il brand trasmette al cliente durante il processo di acquisto. Per creare una customer experience positiva, le aziende possono mettere in atto diverse strategie, tra cui:- offrire prodotti e servizi personalizzati in base alle esigenze e ai desideri del cliente;
- creare un ambiente piacevole e accogliente all'interno dei negozi, con una disposizione ordinata dei prodotti, un'illuminazione adeguata e, soprattutto, personale cordiale e competente;
- fornire un servizio clienti di alta qualità, che risponda alle domande dei consumatori e li aiuti nella scelta dei prodotti;
- nel caso di un e-commerce, creare un'esperienza di acquisto online piacevole e semplice, con un sito web facile da navigare e informazioni dettagliate sui prodotti.
- le tecnologie di realtà aumentata e realtà virtuale, come i digital fitting room o gli showroom digitali a casa per vedere prima i prodotti e poi decidere di visitare il punto vendita;
- il digital signage per indirizzare i clienti verso i corridoi giusti e mostrare loro video sull’utilizzo di un determinato prodotto;
- i location-based services per inviare offerte personalizzate agli acquirenti;
- i chatbot per ottimizzare il customer service e favorire l’interaction;
- i robot in negozio per aiutare il cliente a trovare i prodotti di cui ha bisogno;
- i codici QR negli annunci pubblicitari per indirizzare i consumatori all’app o al sito web;
- le casse per il pagamento self-service per velocizzare il checkout o, ancora, l’implementazione del Click and Collect.
Exchange (scambio)
Il prezzo dei prodotti è inevitabile, ma il cliente moderno richiede di più: abbonamenti, omaggi e sconti sono sempre popolari ma non possono creare differenziazione a lungo termine. Il prezzo è sì importante, ma è più importante ciò che i clienti ottengono in cambio. È qui che il valore acquisisce centralità: i consumatori instaurano una relazione di fiducia con i brand che supportano le loro cause preferite, in cui si riconoscono e vedono rispettati i propri valori. Quando il cliente riceve questo è disposto ad andare oltre al senso stretto di prezzo, in favore del concetto di scambio: l’impegno dell’azienda nei confronti del cliente in cambio della lealtà del consumatore verso il brand. Lo scambio eleva l'idea del prezzo oltre la transazione in una relazione reale con il cliente: implica più del denaro nella cassa, è l'intera esperienza di valore che l’acquirente ricava attraverso il processo di coinvolgimento con il retailer. La soluzione risiede quindi nel comprendere il proprio brand value e capitalizzarlo.Everyplace (ovunque)
Il “posto” descritto dalle 4P era prima rappresentato da un negozio fisico, una vetrina o una pubblicità apposta su un cartellone. Nel mercato moderno, il concetto di everyplace si sostituisce a quello di luogo fisico: le aziende devono ad oggi avere una presenza omnichannel, assicurandosi di rendere i prodotti e i servizi disponibili ovunque il cliente si trovi, garantendogli la possibilità di acquistare sia in negozio che online e da qualsiasi dispositivo. La strategia omnichannel nel retail è quindi orientata a creare un'esperienza di acquisto integrata e senza interruzioni, che sfrutti i diversi canali di comunicazione. Questo significa offrire ai consumatori una proposta commerciale coerente, indipendentemente dal dispositivo utilizzato per interagire con il brand. I clienti, infatti, si aspettano di poter utilizzare diversi touchpoint, combinando sia canali online che fisici, e di avere una shopping experience unica e personalizzata. Per garantire un’esperienza di acquisto omnicanale è importante considerare alcuni fattori chiave, come:- conoscere la clientela, e quindi analizzare il proprio target di riferimento;
- impiegare strumenti innovativi e tecnologici per coinvolgere i consumatori e creare una seamless experience;
- fidelizzare i propri clienti, garantendo un’esperienza d’acquisto semplice e connessa su tutte le piattaforme.