Tutto ciò che devi sapere sull’Omnichannel Retail
Redazione Softec
12 maggio 2021
Nell'era del digitale, dove tutto viene controllato tramite app e smartphone, l’approccio omnichannel riveste un ruolo essenziale per distinguersi dalla concorrenza. Ecco una guida utile alla comprensione del fenomeno e al suo corretto utilizzo.
Indice
- Cos’è l’Omnichannel Retail
- Differenza tra Omnichannel vs Multichannel retail vs Single channel
- Quali canali si integrano nell’Omnichannel retail
- I benefici dell’Omnichannel retailing
- Da dove cominciare
Cos’è l’Omnichannel Retail
L’Omnichannel retail (o Omnichannel commerce) è definito come l’approccio multicanale alla vendita che mira a fornire al consumatore un’esperienza continuativa indipendentemente dal canale utilizzato. Per i brand significa impostare una relazione con il consumatore coerente lungo tutto il processo di acquisto e lungo i vari touchpoint con i quali avviene l’interazione. Attualmente molte delle maggiori aziende mondiali basano il proprio successo su un approccio Omnichannel, affidandosi alla gestione coordinata di tutti i canali di vendita riuscendo in tal modo a fornire al cliente una customer experience ben riconoscibile nel tempo e nello spazio. Mettendo in relazione il mondo fisico (es. il negozio o la filiale) e il mondo digitale (es. la app o l’eCommerce), l'acquirente si sente parte di un progetto unitario e ha maggiori probabilità di fidelizzarsi al brand senza rivolgere l'attenzione altrove. Facciamo un esempio pratico. Una persona necessita di una camicia e si reca sul sito per cercare il modello migliore in base alle proprie esigenze. Ne trova una di suo gradimento con un prezzo accessibile. Decide pertanto di utilizzare la app per acquistarla, ma nota che sullo smartphone il prezzo è leggermente differente. Con disappunto si reca nel punto vendita più vicino e scopre che sul posto il costo è ancora differente. Con ogni probabilità l'individuo in questione sarà quantomeno indispettito e deciderà di rinunciare all'acquisto direzionandosi verso un marchio più coerente e trasparente. Differente invece sarebbe stato se tutte le informazioni sul prodotto fossero state in linea l'una con l'altra, permettendo all'acquirente di muoversi su più canali senza sentirsi mai spaesato e vivendo un'esperienza di customer journey soddisfacente. In questo modo il brand avrebbe acquistato un nuovo fan strappandolo alla concorrenza, garantendosi con molta probabilità un acquirente ricorrente. Leggi anche: Come sta cambiando l'instore Customer Journey? Si nota chiaramente il ruolo importantissimo giocato dal dato: solo grazie al corretto tracciamento dei dati e della loro condivisione sarà possibile garantire una shopping experience coerente (sui vari touchpoint) ma anche personalizzata (sul consumatore) e pronta a ogni cambiamento. In un periodo di restrizioni dovute alla pandemia Covid-19, è quanto mai essenziale saper ideare una valida strategia che consenta alle persone di vivere l'esperienza dell'acquisto comodamente da casa, giovando di alcuni espedienti che riconducano la situazione a una condizione di normalità. Lo scopo è quello di riuscire a sopravvivere alla crisi economica che inevitabilmente investe tutti i settori dell'economia e lo farà per parecchio tempo anche dopo la fine dell'emergenza. Leggi anche: Retail e Covid 19: come cambia il mercato? Pensiamo ad esempio al marchio l'Oreal, che consente ai propri utenti di accedere tramite app e caricare la propria fotografia, in modo da poter provare i vari prodotti di make up come se ci si trovasse fisicamente in un punto vendita e rendere così più tangibile possibile una versione virtuale del classico shopping. I mezzi digitali assumono una funzione fondamentale, senza la quale le aziende non potrebbero concorrere sul mercato. La sfida è quella di rendere tutto il comparto marketing sempre più efficiente, elaborando una modalità globale che sia unica e originale per tutto il marchio, in modo da permettere al cliente di riconoscersi e sentirsi parte di una comunità con regole ben definite.Differenza tra Omnichannel vs Multichannel retail vs Single channel
In principio era il Single channel. Prima delle multinazionali, delle catene e delle filiali, tutti i retailer si offrivano sul mercato con un singolo punto di interazione: la più classica “bottega”, che apre i battenti offrendo i propri prodotti a tutti, senza personalizzazione. Un po’ la situazione che ancora oggi vivono moltissime piccole realtà. Sebbene gli strumenti tecnologici a disposizione oggi riescano a favorire l’ingresso in più canali anche al più piccolo dei negozi e in modi sempre più customer-centric. Fino a qualche anno fa l'unico approccio conosciuto dalle maggiori aziende che possedevano un ufficio marketing era quello del Multichannel: il Multichannel retail consiste nel creare una customer experience differente per ogni canale digitale e punto vendita con cui il cliente si trova in relazione. In tal caso il lavoro viene strutturato in compartimenti stagni e separati, come se si trattassero di tante attività differenti e che ognuna pensasse in autonomia a sviluppare il proprio business. Inclusa la gestione del dato. Spesso questa era una conseguenza dell’aggiunta nel tempo di altri canali: si apre una filiale che viene gestita in maniera autonoma, si apre un eCommerce con delle regole e dei prezzi tutti suoi, e così via. Da ciò però ne deriva, ad esempio, che il negozio possa presentare una politica interna e una fisionomia totalmente diversa da quella del sito e successivamente dell'app, non permettendo all'acquirente di vivere un’esperienza olistica né potersi in qualche modo affezionare al brand. Brand che diventa una entità strana e disomogenea. Questo tipo di strategia non fa altro che creare confusione all'interno della customer journey, portando l'acquirente a cambiare subito obiettivo alla ricerca di un sistema maggiormente coerente. L'Omnichannel commerce richiede chiaramente un maggiore dispendio di energia, forza lavoro e soprattutto risorse economiche, risultando molto più dispendioso del single channel e del multi channel e notevolmente più difficile da attuare. Ma l’omnicanalità si differenzia in maniera netta non solo perché mette il consumatore al centro della strategia, ma anche perché prevede un sistema interconnesso tra tutti i punti di contatto. I vantaggi riscontrabili nel breve e lungo termine fanno la differenza tra le aziende che riescono a sopravvivere alla crisi economica causata dal Covid 19 e quelle che invece sono destinate a soccombere ed essere sostituite da modelli più moderni e coesi. Le maggiori differenze tra le varie strategie sono pertanto le seguenti:- visione globale vs visione ristretta e locale;
- coordinazione negli obiettivi vs autonomia di gestione;
- maggior dispendio di energia e costi vs politica di marketing più semplice e meno strutturata;
- comunicazione coerente e personalizzata vs silos e genericità
Quali canali si integrano nell’Omnichannel retail
L'Omnichannel retail vede il coinvolgimento di una serie di canali impostati in modo da favorire lo scambio delle informazioni e massimizzare la customer experience. Oltre al punto vendita “classico”, che rimane il riferimento per tutti coloro che amano vivere la customer experience tradizionalmente, oggi la maggior parte dello shopping si sviluppa tramite l'uso della tecnologia, passando da un touchpoint o da dispositivo all'altro senza cambiare approccio o prospettiva. L'aspetto essenziale è che queste componenti mantengono un'estrema coerenza tra loro, creando interfaccia comuni e modalità di gestione condivise dell’informazione. I prezzi, la politica di reso, la qualità delle immagini, le descrizioni, tutto deve coincidere con quanto impostato in partenza, che chiaramente può essere modulato nel corso del tempo in base alle analisi di mercato e alla richiesta del target di riferimento. L’esempio più lampante riguarda il sito eCommerce e la APP del brand. Sempre più aziende utilizzano infatti sistemi integrati con:- lo store fisico e con il magazzino per poter garantire una shopping experience coerente ed evitare problemi con i prodotto
- il CRM per poter utilizzare al meglio i dati forniti dal consumatore (es. quali sono le sue preferenze, quali acquisiti ha già fatto in passato, dove acquista solitamente) per poter offrire un’esperienza sempre più personalizzata ed efficace.